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Lo stile della Regina degli scacchi riaccende il vintage anni ’60

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Dal caschetto corto al bob vaporoso, il capello è rosso ramato: siamo tra gli anni ’50 e ’60 e questo è lo stile di Beth Harmon, la Regina degli scacchi, interpretata da Anya Taylor-Joy nella fortunata miniserie Netflix ispirata al libro di Walter Tevis per la prima volta edito nel 1983.

 

A ideare i costumi per la protagonista è Gabriele Binder, che, omaggiando due grandi stilisti di quell’epoca, André Courrèges e Pierre Cardin, ricerca capi vintage così da inventare una metamorfosi continua del guardaroba, da quello semplice della ragazza povera a quello raffinato ed elegante di chi ha la possibilità di spendere. Così la tunica di lino, il maglioncino, le scarpe stringate e i calzini corti di scarso appeal sono presto soppiantati –via via, negli episodi- da cappottini bon ton, gonne a pieghe e abiti trapezio.

Prevalgono i colori pastello, ma domina il verde, quasi una costante in tutte le fasi della crescita nonché dell’evolversi della serie. Poi la fantasia tartan e i colori a contrasto bianco e nero, elementi che rimandano alla scacchiera.

Il trionfo finale spetta al bianco, con il cappotto in cashmere e un morbido basco, con cui una Beth Harmon ormai inarrivabile passeggerà per le vie di Mosca.

Dalla collaborazione tra Netflix e il Brooklyn Museum, è nata una mostra virtuale in cui è possibile visionare tutti i principali costumi di “La regina degli scacchi” e conoscere tutti i retroscena.

 

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