Il 13 settembre si è celebrata la Giornata Internazionale del Lascito Solidale, un’occasione anche per ringraziare tutti coloro che hanno scelto di destinare una parte del proprio patrimonio per sostenere cause benefiche. Questo evento rappresenta un momento di riflessione dedicato a sensibilizzare la società civile sull’importanza di considerare il testamento solidale come un potente strumento per contribuire al benessere delle comunità e delle persone in situazioni di bisogno. Un’opportunità straordinaria per incoraggiare a valutare seriamente questa opzione nella redazione del proprio testamento. Un atto generoso che può comprendere donazioni in denaro, beni immobili, beni mobili o altre risorse.
Abbiamo incontrato Stefano Zapponini (nella foto), Presidente della Smile House Fondazione ETS, che si occupa di bambini e giovani adulti nati con malformazioni del volto.
Presidente Zapponini, in Italia quali sfide si presentano nella promozione di una cultura del lascito solidale?
“Sin dal 2014 la Smile House ETS ha aderito alla campagna promossa da ‘Testamento Solidale’, il Comitato che raggruppa le principali realtà del panorama non profit nazionale, con il fine di promuovere la cultura del lascito solidale.Promuovere il testamento solidale costituisce una sfida di natura culturale e, come in tutte le rivoluzioni culturali, richiede un tempo considerevole per radicarsi. È essenziale avviare questo processo sin dai banchi scolastici, istruendo le nuove generazioni sulle responsabilità che non si esauriscono con la fine della vita terrena. Esistono ulteriori responsabilità che vanno colte e abbracciate. Questo costituisce il fondamento per la creazione di una cultura profonda e diffusa intorno al lascito solidale. Inoltre, se siamo stati in qualche modo fortunati, bisogna imparare, e soprattutto insegnare, che possiamo essere socialmente utili con gesti e attenzioni anche dopo la vita e il testamento solidale ne è l’espressione più alta”.
Quali sono le principali motivazioni che spingono a considerare un testamento solidale?
“Le motivazioni possono variare a seconda delle sensibilità individuali: pensare al nostro ‘dopo’ implica essere meno materialisti nella vita, in modo che la nostra esistenza terrena possa essere ricordata per il bene che abbiamo fatto. La principale motivazione per considerare un lascito solidale è, dunque, il desiderio di lasciare un impatto positivo e duraturo nel mondo”.
Quali sono le sfide e le preoccupazioni comuni legate ai lasciti solidali?
“Certamente la preoccupazione di non essersi indirizzati ad un’organizzazione affidabile nella realizzazione dei progetti. È per questo motivo che la Smile House Fondazione ETS si impegna a testimoniare in modo oggettivo e verificabile le proprie attività passate e future. La nostra è una Fondazione privata che opera in strutture pubbliche, non ci sono in Italia precedenti di questa rilevanza. E’ chiaro quindi che le nostre caratteristiche di unicità possono tranquillizzare il donatore e confortarlo che la sua donazione ha un fine concreto e sarà utilizzata in modo trasparente ed efficace”.
In che modo la Smile House Fondazione ETS promuove e incoraggia le donazioni e i lasciti solidali?
“La nostra Fondazione fa conoscere nel dettaglio tutti i progetti e l’impatto nella qualità della vita dei nostri pazienti. Ci sottoponiamo al giudizio dei donatori, a prescindere dallo strumento scelto. I nostri risultati sono misurabili: questo approccio è un atto di responsabilità e un segno di rispetto verso coloro che desiderano sostenere la causa. I nostri migliori testimonial sono i nostri pazienti e il sorriso che indossano”.