‘Il valore del patrimonio è quello di resistere, crescere e guardare al futuro. Conservare significa continuare a fare in modo che pensieri ed oggetti rivivano in forme nuove’.
Così il Politecnico di Milano presenta il Centro di Ricerca Gianfranco Ferré, che raccoglie l’eredità creativa dell’indimenticato Architetto della Moda.
Dopo la Fondazione istituita nel 2008, la famiglia Ferré ha deciso infatti di donare al Politecnico di Milano l’archivio e la sede di via Tortona, progettata da Franco Raggi.
All’evento di presentazione hanno partecipato il Rettore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta, il Presidente della Fondazione Gianfranco Ferré Alberto Ferré e il Direttore Generale della Fondazione Rita Airaghi.
L’attuale patrimonio della Fondazione, quasi interamente catalogato in una banca dati digitale, è caratterizzato da più di 150.000 documenti e artefatti, tra schizzi, disegni tecnici, foto, abiti e accessori, oggetti, libri, riviste, filmati, rassegne stampa, scritti, lezioni e appunti dello stilista. L’archivio è riconosciuto di particolare interesse culturale da parte del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archivistica per la Lombardia.
Il Centro di Ricerca si fonda su una visione interdisciplinare in grado di coniugare tradizione con innovazione e tecnologia, e integra una profonda conoscenza nell’ambito del design e della moda con competenze digitali. Perciò si propone e di avviare una serie di sperimentazioni interdisciplinari che, sotto il coordinamento del Laboratorio Fashion in Process del Dipartimento di Design, coinvolgeranno numerose componenti disciplinari dell’Ateneo, dall’ingegneria meccanica, all’ingegneria dell’informazione e bioingegneria, all’ingegneria matematica, per esplorare alcune traiettorie di ricerca e innovazione.
Il primo anno di attività si concluderà con un’iniziativa aperta al pubblico che metterà in scena alcuni pezzi unici dell’archivio Ferré nel contesto dei nuovi scenari di trasformazione digitale delle industrie creative e culturali.
“Per molti versi è una sorta di ritorno a casa, una continuità dell’arte di Ferré nel ‘suo’ Politecnico” –hanno commentato i familiari- dove didattica e ricerca sono frutto di continue sperimentazioni, dove le più nuove tecnologie possono far leggere e far vivere in chiave contemporanea il frutto della poesia, della creatività, del sogno dell’Architetto della Moda.