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Milano Fashion Week tra special guest e le novità in passerella della primavera estate 2025

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Il green carpet del CNMI Sustainable Fashion Awards chiude di fatto la settimana della moda di settembre riservata alle collezioni SS25. Un’edizione in cui alla vigilia a tenere banco è stata soprattutto la scelta di Giorgio Armani di presentare nella città meneghina soltanto la collezione Emporio per sfilare prima a Parigi e poi a ottobre a New York in occasione dell’opening del nuovo building in Madison Avenue, durante il quale sarà presentata appunto anche la collezione primavera estate 2025. Tuttavia Giorgio Armani non tarderà a tornare in calendario alla Milano Fashion Week per la collezione donna autunno inverno 25/26, il prossimo febbraio 2025.

Intanto per la collezione SS25 torna protagonista la cravatta. Un accessorio tipicamente maschile che già vent’anni fa Re Giorgio mise al collo delle donne come dichiarazione elegantemente provocatoria di parità di genere. Ora rappresenta qualcosa attraverso cui segnare un equilibrio tra i generi ma anche rappresentare con il suo nodo un ricordo.

I look sono fluidi, fatti di giacche morbide, blouson, parka e trench alternati a piccoli abiti dai drappeggi avvolgenti. La palette dei colori sciorina rosa, salvia e grigio chiaro.

A riflettori accesi, comunque, la MFW ha richiamato, come di consueto, l’attenzione mediatica degli addetti ai lavori così come delle fashion victims a vario titolo e grado. Fino alla serata evento del Teatro alla Scala organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana.

Numerosi i vip che hanno fatto capolino. E se la star è stata indiscutibilmente Madonna che ha presenziato da Dolce&Gabbana con immancabile coup de theatre per il look cucito addosso, un ruolo da protagonista in questa settimana milanese lo ha ricoperto pure Naomi Campbell, che, oltre a distinguersi sempre in passerella tra le special guest, ha presentato alla Rizzoli anche il suo libro con un esclusivo firmacopie. L’eterna bellezza di Naomi ha esaltato il fashion show di Boss, vestita con un completo maschile grigio antracite, un cappotto appoggiato sulle spalle e la giacca abbottonata sul nudo.

Ritorno sulla scena, inoltre, di brand e maison che fanno parte della storia del made in Italy.

FIORUCCI

Fuori calendario CNMI, Fiorucci ha aperto la settimana con un ritorno alle origini e alla genialità di Elio Fiorucci. Sotto l’egida della nuova proprietà svizzera nella persona di Dona Bertarelli e con la direzione creativa di Francesca Murri, lo storico marchio ha riportato in primo piano non soltanto i propri outfit ma pure, con una nuova trasposizione, i celebri putti dell’iconografia di Italo Lupi.

FENDI

Da un  evento all’altro, di Fendi non potevano non notarsi gli abiti con preziosi ricami Art Déco. Capi dai movimenti dolci e fluidi, pantaloni see-through, camicie over e accappatoi di shearling.

ALBERTA FERRETTI

Gli abiti sognanti di Alberta Ferretti hanno invece toni chiari con l’arancio accostato al nero: ci sono bluse vaporose e ampie, gonne trasparenti che rivelano shorts, plissettature e intagli a laser.

L’ultimo acuto dell’estro artistico della stilista, che ha annunciato quasi contestualmente l’abbandono della direzione creativa. 

MARNI

Il Marni di Francesco Risso mostra copricapi evidenti, abiti dalle silhouette retrò, colletti bianchi e capospalla in camoscio. Le citazioni più o meno dichiarate sono un tuffo in epoche diverse, accennati dai cappelli da Doge veneziano fino alle coccarde in stile Rivoluzione francese.

Maison ROBERTO CAVALLI

Nella seconda giornata della Milano Fashion Week la scena è stata per Roberto Cavalli. Al termine della sfilata della maison con la collezione ora disegnata da Fausto Puglisi, campeggiava un fotoritratto dedicato all’indimenticato ed eccentrico stilista, mentre echeggiava la sua frase “io non partecipo al party, io sono il party”, con le note, in sottofondo, di Freddy Mercury in Living on My Own.

Per l’omaggio presenti le top model Mariacarla Boscono, Karen Elson, Natasha Poly, Eva Herzigova, Isabeli Fontana, Alek Wek e Joan Small. Hanno prima sfilato singolarmente, poi insieme a chiudere lo show. A incantare il pubblico tre vestiti piumati dell’A/I 2004, tre slip dress con stampa zebrata dell’A/I 2000 e un abito in pelle nera e chiffon dell’A/I 2003.

ANTONIO MARRAS

Sempre di grande effetto scenico ciò che propone Antonio Marras: in un’atmosfera vintage da anni Cinquanta, in un’asse ideale che collega Alghero a Hollywood, l’eccellenza del defilé è stata esaltata da ricami e intarsi, maculati e ramage, check e frange.

ELISABETTA FRANCHI

Elisabetta Franchi racconta, attraverso la femminilità proposta, i suoi dieci anni di sfilate. A Milano un evento per celebrare il momento, che coincide pure con l’inizio della collaborazione con Marco Bizzarri.

Per la Primavera Estate 2025 troviamo il bianco e nero (che idealmente contrappone forza a fragilità), ma ci sono pure i toni del giallo curry e del marrone cacao. Nella collezione, realizzata con il fashion designer Filippo Zagagnoni, le aperture sartoriali esaltano scollature della schiena e gambe, non mancano poi pizzi e trasparenze.

PRADA

Prada nella collezione SS25 punta su innovativi copricapo che diventano visiere con oblò trasparenti, occhiali da sole dalla forma esagonale irregolare quasi aliena, capi in pelle o dall’effetto rigido e specchiato arricchiti qua e là da applicazioni simil piercing.

GUCCI

La collezione primavera estate del Gucci firmato De Sarno conferma l’eccellenza sartoriale della maison.

Nei look proposti troviamo trench, cappotti, giacche dalle strutture ben definite, accostate ad abiti asimmetrici, canotte e jeans dallo stile piuttosto urbano. Inoltre capi in pelle dal finish lucido, le trasparenze monogram abbinate a dettagli lingerie, stivali, kitten heels e i gioielli, tra cui i torque Bamboo.

MISSONI

Tripudio di colori (e non poteva essere altrimenti) per il Missoni di Filippo Grazioli. Si rivedono le forme geometriche tratto distintivo della maison in un effetto bidimensionale del tessuto.

Ci sono righe, triangoli e cerchi, con il culmine dell’accessorio che illumina l’insieme.

VERSACE

Poetico Versace, con la rosa canina che esprime gioia di vivere e dolcezza. Si alternano camicie fluide, calze rosse, mini shorts, polo in maglia.

BRUNELLO CUCINELLI

“Il compito dell’uomo, soprattutto in questo momento, è quello di tramandare anziché distruggere”. Così, citando Confucio, Brunello Cucinelli ha presentato alla stampa la sua nuova collezione Primavera-Estate 2025, manifattura di maestri artigiani, un’ode all’eleganza rilassata e alla gioia di vivere, ispirata alle atmosfere vibranti della costa mediterranea e alla quiete del deserto, un inno alla gioia di vivere. A spiccare sono le giacche sahariane, i tailleur di lino e seta, i bermuda, i completi preziosi e le gonne morbide.

N°21

N°21 descrive con i suoi abiti una gioventù ribelle che sa rivelarsi all’occorrenza di estrazione borghese. Una donna impenitente vestita con parka e stoffe optical, ma anche polo a righe e paillettes laminate.

DOLCE&GABBANA

Dello show Primavera-Estate 2025 di Dolce&Gabbana abbiamo accennato, almeno riferito all’ospite più illustre, Madonna.

I look sono quelli iconici del duo, con l’attenzione a quei particolari che aggiungono un tocco di sensualità in più alla donna attraverso stringhe, lacci e gancetti, oltre a quel quid di trasparente.

GENNY

Sara Cavazza Facchini per Genny evoca il bianco tipico della maison ed esalta l’orchidea fiore-simbolo che, nella collezione SS25, sboccia su stampe in versione macro e micro e diventa dettaglio prezioso nei bottoni gioiello.

BOTTEGA VENETA

Bottega Veneta per la primavera estate 2025 dà spazio alle silhouette oversize, almeno nei blazer sartoriali dalle spalle esagerate e dalla lunghezza maxi. Poi gonne-pantaloni e skirt plissettate o animate da volant ton sur ton, voluminose e dinamiche.

Nel parterre, ospite, la pugile algerina medaglia d’oro alle Olimpiadi Iman Khelif.

FERRAGAMO

Per Ferragamo, lo stilista Maximilian Davis si ispira all’universo danza. Il monogramma della maison è presente nella linea sostenibile di denim jacquard. La scarpa, pezzo cult, è l’evoluzione della décolleté con tacco ricurvo e un nuovo sandalo grafico arricchito da lacci in seta opaca.

ERMANNO SCERVINO

Ermanno Scervino guarda al passato (specie agli anni ’60 e ’70) per tuffarsi nel presente: giacche in suede, tailleur con minigonna, abiti boho dai ricami floreali. Immancabile il pizzo, proposto nei tubini avvolgenti in versione black and white. La femminilità che ne deriva è eclettica e multiforme.

ETRO

Colori accesi e vivaci per Etro, secondo la direzione creativa di Marco De Vincenzo che fa uso di stampe colorate, tessuti luminosi e gioielli vistosi.

MAX MARA

Max Mara si ispira a Ipazia, matematica e astronoma vissuta nell’antico Egitto e uccisa per la sua autorevolezza. Nella collezione emerge un minimalismo geometrico, il contrasto tra le proporzioni di maxi cappotti e soprabiti abbinati a culotte, crop top e mini bra, il tutto immerso in una palette colori che conferma il must dei toni del beige, grigio, bianco e marrone.

MOSCHINO

Nel Moschino da dilemma shakespeariano “essere o non essere” ci sono gli abiti sartoriali neri ma anche quelli scintillanti o in seta, e poi vestiti corti così come lunghi e voluminosi.

TOD’S

Tod’s ha messo in primo piano l’intelligenza artigianale, con la proposta di gonne plissé, abiti drappeggiati, blazer strutturati, trench, chiodi in pelle, ciclisti, asimmetrie, pantaloni sartoriali dal fit loose e una palette colori piuttosto neutra in una delicata combinazione tra eleganza e casualwear.

LUISA SPAGNOLI

La collezione Luisa Spagnoli mixa bene tradizione e contemporaneità: minidress, top lunghi e maniche di camicie si alternano con capi in lino, item effetto rafia e tessuti impalpabili. La palette cromatica spazia dal bianco più candido al rosa deciso, passando per il cioccolato avvolgente, il giallo acceso, l’azzurro Tiffany e l’intramontabile nero elegante.

LAURA BIAGIOTTI

Laura Biagiotti propone invece motivi a fiori, tinte arcobaleno e dettagli traforati.

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