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L’opinione di Nenella Impiglia: la moda non è una cosa frivola…

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(di NENELLA IMPIGLIA)

Nenella Impiglia

La moda non è una cosa frivola come spesso è stata definita; ha sempre rivestito un ruolo molto importante per la società, l’economia e per ognuno di noi in quanto individui. Sin dal XIII secolo ha influenzato popolazioni intere, attraverso abbigliamenti diversi, ha permesso agli uomini di riconoscersi in un gruppo oppure differenziarsi, di comunicare stati d’animo e dimostrare ciò che siamo. La moda ha il potere di assorbire i cambiamenti sociali e li rielabora in chiave estetica. È lo specchio dei tempi che cambiano e il tutto si riflette negli abiti e accessori che assumono un preciso significato. Eventi storico-sociali hanno da sempre influenzato il fashion system. Un esempio tangibile sono gli effetti della pandemia che hanno portato profondi cambiamenti. Il Covid ha generato nuovi modelli di approccio al quotidiano con maggiore consapevolezza e responsabilità sociale e ambientale. Anche le modalità di shopping sono cambiate ma, soprattutto, le persone riscoprono l’importanza dei valori e del rispetto verso l’ambiente. Già negli ultimi decenni si è assistito ad un’accelerazione dei ritmi di produzione ed a un consumismo sfrenato con un conseguente impatto sul nostro pianeta estremamente negativo. L’arresto forzato del fashion causato dal Covid ha dato un importante scossa al sistema: un approccio consapevole e meno consumistico alla moda ,un’idea di stile che duri nel tempo, inutilità degli sprechi e riflessione sugli inopportuni ritmi frenetici delle passerelle e del “fast fashion “. La stessa direttrice di Vogue Anna Wintour ribadisce: “Meno sfilate, meno lusso e sprechi, più attenzione a sostenibilità e creatività “. Una moda, dunque, più consapevole e attenta all’ecosistema , sostenuta soprattutto dalle nuove generazioni, sicuramente più sensibili al problema ambientale rispetto alle precedenti. Anche le modalità di shopping e gli stili sono cambiati: dal mood confy e casual durante la  pandemia , che predilige la comodità con volumi over e scarpe basse, la riscoperta del vintage e dei capi second hand, ai look post pandemici che esprimono la nuova voglia di vivere e il desiderio di spensieratezza pre-virus, con un ritorno alla sensualità che punta su tessuti leggeri, trasparenti, cut out, sulla lingerie a vista: corsetti e bustier che modellano abiti e non solo. In risalto sono le gambe con minigonne e microgonne che diventano quasi una fascia che cinge i fianchi, magari abbinate a lunghissimi cuissardes. Sexy come i capi must in vinile, latex e vernice. La moda vuole inoltre esprimere una nuova positività e lo fa con colori accesi, fluo, look metallici, bagliori e sparkling dress ricoperti di paillettes lucenti, cristalli, lurex e glitter, indossati anche al mattino. Voglia di ottimismo, ritorno alla normalità, alla socialità, convivialita’, libertà ma che mixa i dictat del fashion con una maggiore consapevolezza e rispetto , tenendo ben presente il claim saggio di Vivienne Westwood: “Buy Less, choise well, make it last!”.

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