Dopo New York e Londra, tocca a Milano aprire le porte alla Fashion Week, promossa dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, con il made in Italy protagonista in passerella dal 17 al 23 settembre con le collezioni donna Primavera/Estate 2025.
In calendario, oltre 170 appuntamenti, di cui 57 sfilate fisiche e 8 digitali. Per il resto presentazioni e numerosi eventi, questi ultimi molti aperti al pubblico. Il mondo della bellezza, per esempio, si propone in città con store e pop up store rivolti a tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza personale all’interno della Milano Fashion Week. Inoltre in piazza Cairoli allestito il Flower Market di Prada, mentre a San Babila si celebrano i 100 anni della emblematica penna Montblanc.
In calendario non c’è stavolta Giorgio Armani, che sfilerà ad ottobre a New York con Armani Privé, ma soltanto la presentazione di Emporio Armani. Così come non ci sono Blumarine e Tom Ford. Confermate invece Laura Biagiotti e The Attico, oltre ai grandi nomi Gucci, Prada, Ferragamo, Versace, Etro, Max Mara, Bottega Veneta.
Esordio in presenza per Federico Cina, Chiccomao, Phan Dang Hoang e Susan Fang, col supporto di Dolce & Gabbana. Per gli show digitali, tutti concentrati nella giornata di lunediì 23, Francesco Murano, Jacob Cohën, Rè Shuǐ e Defaïence by Nicola Bacchilega.
Un giorno in più in calendario e numerose presenze dall’estero: “Mai così tanti stranieri” –afferma il presidente di CNMI, Carlo Capasa– Si tratta di un aumento importante, almeno del 10-15% rispetto all’ultima stagione, ma attendiamo i dati a fine settimana per tracciare un bilancio. Il giorno in più favorisce i brand dei giovani o di nicchia. Credo che questo giorno in più sia un bell’impulso anche per chi fa sostenibilità, dà respiro alla settimana della moda ed è importante. Ovviamente non si torna indietro”.
Il clou del gran finale è la sera di domenica 22 settembre al Teatro alla Scala con la terza edizione dei CNMI Sustainable Fashion Awards, evento istituzionale realizzato da Camera Moda in collaborazione con la Ethical Fashion Initiative delle Nazioni Unite ITC e il Comune di Milano e con il coinvolgimento della Ellen MacArthur Foundation.