In un momento storico certamente non facile per il comparto moda, gli input positivi arrivano dal craftsmanship al femminile. Ancora una volta la forza e la determinazione delle donne la fanno da padrona. Un segnale forte e chiaro è stato lanciato dal marchio GLER rappresentato da tre “leonesse di Sicilia” (professionalmente affermate in altri settori), Gabriella, Lucia e Raffaella, che, con la loro garbata intuizione, hanno deciso di puntare sulla produzione di borse realizzate a mano in chiave luxury.
“GLER è un progetto molto ambizioso e coraggioso” -raccontano all’unisono- “che nasce dall’energia e dalla creatività femminile di chi ha deciso di mettersi in gioco per dare vita a un prodotto glamour che rappresenti la donna nella sua eleganza ed unicità”.
– L’expertise professionale di ognuna di voi (seppur in ambiti differenti dall’universo fashion) in che misura ha contribuito a supportare la nascita di GLER?
“I nostri background professionali sono decisamente molto diversi tra loro, spaziano dalle competenze manageriali nel campo dei presidi medico chirurgici, alla creazione artistica di gioielli di lusso e all’imprenditoria farmaceutica. Competenze diverse che sono riuscite a convergere in questo progetto di ricerca che racchiude creatività, unicità, bellezza, preziosità, glamour. Elementi che hanno un denominatore comune che ci appassiona da sempre: la moda”.
– In un periodo in cui il comparto deve fronteggiare il mercato del fast fashion, cosa spinge a investire nel mondo degli accessori del lusso?
“Per articoli di lusso noi intendiamo un prodotto di alta qualità che duri nel tempo e che rispetti uno stile più che la moda. Il nostro prodotto interamente realizzato a mano, assemblando materiali di alta qualità, automaticamente si distacca da tutto ciò che è moda ‘usa e getta’. Noi crediamo in un futuro dove ritorni il piacere di entrare nei negozi e dove ci sia il piacere di vedere e acquistare un oggetto …. personalmente creando un magico momento”.
– Le bags di GLER sono anche sostenibili…
“Assolutamente sì Questo è un aspetto primario del nostro progetto, si parte dalla ricerca quasi maniacale di pelli in disuso che scoviamo in vecchi laboratori artigianali , spesso nel nostro territorio siciliano. Pelli che vengono accuratamente ripulite e ritinteggiate con vari colori cercando di rispettare il più possibile le regole di una integrità morale che ci appartiene. Tutto ciò con grandi difficoltà perché non sempre la bellezza riesce ad andare di pari passo con le norme vigenti in materia”.
– Quali sono gli obiettivi di posizionamento sul mercato?
“I nostri obiettivi sono sicuramente alti, ma complessi: proprio perché un prodotto interamente artigianale, gli ostacoli che incontriamo sono maggiori. Inoltre, dovendo investire personalmente sul progetto, le difficoltà crescono. Tuttavia è proprio questa la sfida che ci spinge a continuare, dimostrando così la forza e la caparbietà tipica di noi donne”.