Tutto secondo pronostico (o quasi) nella notte delle stelle di Los Angeles. ‘Oppenheimer’ di Cristopher Nolan trionfa agli Oscar, aggiudicandosi innanzitutto il premio come Miglior Film alla 96esima edizione degli Academy Awards e poi facendo incetta di statuette, ben 7 su 13 nomination. Oltre al riconoscimento come Miglior film, infatti, la pellicola su colui che creò la bomba atomica ha incassato anche i premi come Miglior Regia, Miglior Attore protagonista, Miglior Attore non protagonista, Migliore Fotografia, Miglior Montaggio e Migliore Colonna sonora.
Con Nolan festeggiano Cillian Murphy e Robert Downey jr, rispettivamente Miglior Attore e Miglior attore non protagonista.
Cillian Murphy (nella foto sopra) e Robert Downey jr (nella foto sotto)
“Nel bene e nel male viviamo nel mondo di Oppenheimer’ -ha detto Cillian Murphy, riferendosi ai conflitti attuali tra Israele e Palestina e tra Russia e Ucraina- “Perciò dedico questo premio a coloro che portano la pace nel mondo”.
Il tormentato quadro mondiale, del resto, non poteva passare ignorato durante la notte degli Oscar. Diversi candidati, tra cui la cantautrice premio Oscar Billie Eilish e suo fratello Finneas O’Connell, indossavano spille rosse di Artists4ceasefire, rappresentanti una mano arancione con un cuore nero, a sostegno di “un immediato cessate il fuoco” a Gaza. Altri indossavano spille con la bandiera palestinese.
Per il Miglior Documentario ha vinto ‘20 giorni a Mariupol’, che racconta l’assedio e la distruzione della citta’ ucraina sulla linea del fronte dell’invasione russa, girato da reporter dell’AP Mstyslav Chernov. E proprio Chernov, dal palco del Dolby Theatre, ha dichiarato: “Vorrei non aver mai fatto questo film. Chiediamo ai russi un rilascio dei nostri ostaggi e riconoscere la forza dei soldati che stanno proteggendo il nostro territorio”.
Non ce l’ha fatta invece ‘Io capitano’ di Matteo Garrone, superato per la categoria Miglior Film internazionale da ‘La zona di Interesse’ di Jonathan Glazer, tratto dal romanzo di Martin Amis, che racconta la vita quotidiana del comandante del campo di concentramento di Auschwitz e della sua famiglia, che vivevano in una villetta con piscina confinante con il muro del campo di sterminio.
“E’ stato un viaggio fantastico, una grande avventura” – il commento del regista romano Matteo Garrone, accompagnato a Los Angeles dai due protagonisti del film, Seydou Sarr e Moustapha Fall– “Ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato in Italia in questo periodo, che hanno tifato per noi, i partner della produzione Rai Cinema e Pathé, il MIC, e tutti coloro che hanno seguito il film e lo hanno amato. Tutte le persone che lo hanno visto nei cinema del mondo e ci hanno regalato grandi emozioni. E’ un film che riesce a toccare il cuore, tra i protagonisti ci sono veri migranti che sono veri superstiti. C’è tanta Italia dietro, ma anche tanta Africa. E il viaggio non finisce qui perché ad aprile andremo in Senegal dove tutto è iniziato e porteremo il film nei villaggi più remoti con degli schermi mobili”.
Il premio come Migliore Attrice protagonista è andato a Emma Stone per la sua interpretazione in ‘Povere creature!’ di Yorgos Lanthimos.
Emozionatissima, la Stone, che per il Gala ha indossato un completo Louis Vuitton senza spalline color acquamarina (si è districata simpaticamente sul palco del Dolby Theatre per l’inconveniente della scucitura dell’abito probabile conseguenza del momento in cui si scatenava durante lo show di Ryan Gosling), ha ricevuto così il secondo Oscar dopo quello ottenuto per “La La Land” nel 2017. Una vittoria arrivata a sorpresa sull’altra attrice favorita secondo i pronostici, ovvero Lily Gladstone di ‘Killers of the flower moon’.
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Questi tutti i premi assegnati nel corso della cerimonia degli Oscar:
MIGLIOR FILM: ‘Oppenheimer’
MIGLIOR REGIA: Christopher Nolan per ‘Oppenheimer’
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Cillian Murphy per ‘Oppenheimer’
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: Emma Stone per ‘Povere creature!’
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Robert Downey jr per ‘Oppenheimer’
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Da’vine Joy Randolph per ‘The Holdovers – Lezioni di vita’
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE: ‘Anatomia di una caduta’
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE: ‘American Fiction’
MIGLIORE FILM D’ANIMAZIONE: ‘Il ragazzo e l’airone’ dell’83enne Hayao Miyazaki
MIGLIORE SCENOGRAFIA: ‘Povere Creature!’
MIGLIORE FOTOGRAFIA: ‘Oppenheimer’
MIGLIORI COSTUMI: ‘Povere creature!’
MIGLIORE MONTAGGIO: ‘Oppenheimer’
MIGLIOR TRUCCO: ‘Povere creature!’
MIGLIORE SONORO: ‘La zona d’interesse’
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI: ‘Godzilla minus one’
MIGLIORE COLONNA SONORA: ‘Oppenheimer’
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE: ‘What was i made for?’ dal film ‘Barbie’
MIGLIOR DOCUMENTARIO: ‘20 days in Mariupol’
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE: ‘La zona di interesse’
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE: ‘War is over!’
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO: ‘The last repair shop’
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE-ACTION: ‘The wonderful story of Henry Sugar’